NOBODY NOBODY NOBODY. It’s ok not to be ok

“NOBODY NOBODY NOBODY It’s Ok Not To Be Ok” is an open process articulated through different actions, in public spaces, museums, theatres.
Starting from the creation of a solo, it extends to collective experiences, through workshops and research paths in schools
(Collective experience / Media Dance)

NOBODY NOBODY NOBODY It’s Ok Not To Be Ok
(Appunti, celebrazioni e proteste di un corpo vulnerabile)

Creazione e Danza Daniele Ninarello
Accompagnamento alla creazione Elena Giannotti
Drammaturgia Gaia Clotilde Chernetich
Musica Daniele Ninarello
Elaborazioni sonore Saverio Lanza
Direzione tecnica Eleonora Diana
Sguardo esterno Vera Borghini

Nobody_Margherita Masè_4

photo credit: Margherita Masè

Produzione Codeduomo / Compagnia Daniele Ninarello
Co-produzione Oriente Occidente

con il supporto di Fondazione Piemonte dal Vivo/ Circuito Regionale Multidisciplinare di Spettacolo dal Vivo, Lavanderia a Vapore/ Centro di Residenza per la Danza, Centro per la Scena Contemporanea – Bassano del Grappa e DiR – Dance in Residence Brandenburg, un progetto di cooperazione di fabrik moves Potsdam e TanzWERKSTATT Cottbus. Il programma è creato in cooperazione con Pro Potsdam, Bürgerhaus am Schlaatz, fabrik Potsdam e the Brandenburg State Museum of Modern Art | Dieselkraftwerk Cottbus e con il support di DIEHL+RITTER/TANZPAKT RECONNECT, fondato da the Federal Government Commissioner for Culture e the Media come parte di NEUSTART KULTUR, the State of Brandenburg, the City of Potsdam e the City of Cottbus.

Realizzato nell’ambito della ricerca sull’innovazione didattica del progetto Media Dance – Lavanderia a Vapore di Collegno.

In collaborazione con Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Atelier delle Arti Livorno.

photo credit: Margherita Masè

Lascio che tutte le immagini scorrano, le celebro, le lascio andare. Lascio che crollino le difese. Lascio le memorie della carne risalire in superficie, le memorie che qui ora congedo. Più nessuna resistenza, nomino ogni ferita, e lascio che la pelle pronunci tutte le tracce ancora rimaste. Mi prenderò cura di questo corpo fratturato. Mi confondo con tutti, mi confondo in tutto. Faccio silenzio e intorno ogni cosa risponde. Svuotare svuotare svuotare, tutta la parete frontale della mia testa, del mio petto.
Daniele Ninarello

Partendo dalla propria esistenza autobiografica, la performance si manifesta come processo totalmente aperto, un discorso danzato che indaga le memorie e le tracce lasciate sul corpo dalla cultura del controllo, della violenza e dell’offesa. Il progetto è pensato come una serie di azioni “proteste”, che nascono da pratiche solitarie e meditative. Pratiche mantriche sviluppate negli ultimi mesi di distanziamento, che nascono per allenare la pelle a sprigionare ciò che percepisce trattenuto, pronunciare ferite ed esporre il “corpo vivo” autentico, per offrire la propria vulnerabilità come condizione attraverso cui lasciare operare la propria rivoluzione. Sostituire alle posture rigide della difesa e del controllo, nuove posture fluide, permeabili e trasparenti. Il corpo si fa simbolo di un territorio in cui indirizzare il pensiero di Cura e In queste proteste danzate da origine ad un nuovo alfabeto istantaneo, un susseguirsi di gesti e azioni come impeti liberati.

I allow for all of the images to flow, I celebrate them, I let them go. I allow all defences to collapse. I allow the memories of the flesh to rise to the surface, the memories that are here now disappear. No more resistance: I name every wound, and I let the skin pronounce all traces which remain.  I will care for this fractured body. I fuse with everyone, with every thing. I remain silent while everything around me responds. Empty empty empty empty, the whole front wall of my head, of my chest.
Daniele Ninarello

Starting from the author’s own autobiographical experience, the work manifests itself as a totally open process, a discourse in dance which investigates memories and traces left on the body by our culture of control, violence and offences. The project is conceived as a series of “protest” actions, born from solitary and meditative reflections. Mantric practices developed over the past few months of social distancing to train the body and its skin, to release what it perceives it has retained, to announce its wounds and expose the authentic “living body”, offering its vulnerability as the condition which allows its revolution to progress. The goal is to replace the rigid postures of defense and control, with new fluid, permeable and transparent postures. The movements are articulated as a stream of consciousness of feelings and sensations, shared to express actions of protest. The body becomes a territory in which the thought of “Care” and the freed gestures meet to express a revolutionary impulse born from one’s own vulnerabilities: a body that dances, aiming to dissolve the tensions stratified over time.

TOUR
6.10.2023 Festival Racconti di altre danze, Livorno
16.09.2023 Performative03, MAXXI – L’Aquila
1.09.2023 NID Platform, Cagliari
11.06.2023 Buffalo, Roma
12.05.2023 Festival La democrazia del corpo, Firenze
31.04.2023 Gala per la Giornata Internazionale della Danza, Torino
25.11.2022 Lavanderia a vapore – Torino
15-16.10.2022 Big International Gender Festival – Bari
17.06.2022 Garage Zero, Roma – Attraversamenti Multipli
17.12.2021 Rassegna Indanza.21
05.09.2021 Oriente Occidente Dance Festival
06.08.2021 
Terreni Creativi Festival
04-06.09.2020 Mart, Rovereto (TN) – Oriente Occidente Dance Festival
11-12.09.2020 Parco del Cavaticcio, Bologna – Gender Bender Festival
25.09.2020 Supercinema, Tuscania (VT) – Festival Teatri di Vetro
16.10.2020 Teatro Goldoni, Livorno – Festival Racconti di Altre Danze